Sindrome dell’impostore, come riconoscerla e superarla
Sindrome dell’impostore, ho ascoltato questo termine per la prima volta muovendo i primi passi nel lavoro digitale.
Come mai ho lavorato tanti anni, ma non ne avevo mai sentito parlare? Non potevo conoscerlo per esempio quando ero dipendente?
Ero all’inizio della mia attività di imprenditrice digitale e stavo seguendo un corso sulle competenze che bisognava avere per avere successo nel mondo del web. Mi aspettavo di ascoltare dal relatore se dovessi essere esperta di comunicazione online o di grafica social, o di Seo, mentre lui introdusse il corso con le parole umiltà e curiosità. Più avanti ti spiegherò perché aveva centrato la questione.
Prima di entrare in tecnicismi parlò proprio della sindrome del’impostore come passaggio obbligatorio che avrei dovuto affrontare prima o poi. Essendo alle prime armi è ovvio che il significato di questa paura l’ho sentito fortemente mio! Credo accada a molti in questo ambiente estremamente competitivo e in evoluzione continua. E fu così!
Come riconoscere se anche tu soffri di sindrome dell’impostore? Ecco qualche segnale tipico
- non ti senti all’altezza di proporre un servizio digitale
- vorresti affrontare un argomento specifico o tecnico con qualcuno, magari in un contenuto social, ma sei frenato perché credi di non saperne abbastanza
- ti piacerebbe commentare un post, ma hai paura di scrivere qualcosa che verrà considerato banale o scontato
- leggi continuamente i contenuti di esperti del tuo settore e li senti come inarrivabili
- la tua attività è ferma perché proporti con un servizio nuovo ti spaventa
Questi comportamenti denotano, come diceva il relatore nel corso di cui ti parlavo prima, umiltà. Il valore di questa è assolutamente positivo, perché chi non è umile e si sente già arrivato, non impara nulla di nuovo. Quindi se fai parte di questa cerchia comportamentale, complimenti! Sei a buon punto.
L’umiltà abbinata a una buona dose di curiosità, quella che ti spinge a formarti continuamente, a cercare nuovi articoli interessanti, nuove strategie, nuove tecniche, formano un mix esplosivo se vuoi avere successo nei lavori digitali.
C’è un però! Se non ti scrolli mai quel senso di inferiorità di dosso e continui ad essere fermo, perché non ti senti all’altezza, rischi di perderti tante soddisfazioni che il tuo lavoro potrebbe già regalarti!
Sindrome dell’impostore, come si supera?
Nei percorsi di consulenza one to one che tengo con chi vuole imparare a lavorare da remoto guarda qui per esempio
riconosco subito quando una persona attraverserà questo passaggio. Perché anche io all’inizio ero tentennante ed avevo paura di essere ritenuta un impostore! Credo però che senza una buona dose di determinazione e fiducia in noi stesse, è difficile avere successo come imprenditrici digitali.
Ecco cosa ho capito con un pò di tempo e guardando bene a cosa accadeva intorno a me nel mondo del web. Soprattutto come ho superato questo scoglio e mi sono lanciata più sicura nella condivisione di contenuti e nella ricerca di clienti.
Esistono diversi di livelli di conoscenza per ogni argomento, che vanno di pari passo con vari livelli di necessità del potenziale cliente.
Se non fosse così, sarebbe come dire che tutti i clienti si rivolgono soltanto a chi ne sa di più e per fortuna questo non accade! Vuoi vederlo con me con un esempio?
Supponiamo che tu voglia diventare una brava social media manager e stai cominciando con i primi corsi di formazione, i primi movimenti con i tuoi canali social e forse qualche amico e/o parente ti ha chiesto di seguirgli una pagina Facebook. Ovviamente in questa fase non potrai cercare il tuo cliente ideale tra i grandi brand o nell’olimpo dei personaggi famosi. Più in genere chi ha già una visibilità online forte, cercherà un livello di competenze che li porti ancora più in alto.
Cosa devi fare quindi? Cercare il tuo cliente ideale nella marea di realtà che ancora non hanno affatto una presenza online. Devo dire che in Italia da fare ce n’è in questo senso, considerando che tantissime attività non hanno nemmeno una pagina Facebook per esempio. O che in tanti ancora utilizzano il profilo personale, come se fosse la pagina professionale.
Rapportarti con questa tipologia di cliente, con questo livello di necessità, improvvisamente sarà possibile e sono certa che la sindrome dell’impostore ti avrà già abbandonato senza che tu te ne sia accorta!
Se dopo aver compiuto questo passo, hai ancora timore, per esempio di pubblicare dei contenuti online, il discorso non cambia! Se hai fatto un buon lavoro nel targettizzare i tuoi follower, avrai di certo un pubblico di riferimento che apprezzerà i tuoi post come di valore.
Se invece per sbaglio trovi chi ti fa notare che hai espresso un concetto banale, o scontato, rispondi che il tuo cliente tipo è in linea con quanto esposto, sia nella forma che nel significato e che il contenuto era proprio per lui. Sarà chi ha commentato a sentirsi fuori posto! (fidati, è un rimedio testato personalmente!)
Questo perché nei canali social la stessa informazione può essere data in modo diverso, con diverse intenzioni, a pubblici differenti e con approfondimenti più o meno complessi.
In conclusione, da qualche parte bisogna pur partire se si vuole diventare imprenditrice digitale e il cliente che ti aspetta è già lì! Quindi perché perdere tempo con le nostre paure? Perché restare immobili e soprattutto infruttuose? Sai che se il nostro business non cresce, come imprenditrici la responsabilità è sempre la nostra?
Tantissime volte incontro donne capacissime di avere successo nel mondo digitale, ma insicure perché non sanno come muoversi nel web, oppure non capiscono come trovare e dove i clienti, o hanno difficoltà nel gestire i rapporti con loro. Se fai parte di questo gruppo, sono qui per aiutarti! Prenota una consulenza con me e scopriamo insieme come superare questi scogli che ti tengono ferma!
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