Mi chiamo Francesca Tifi e dal 2015 lavoro da casa come professionista.

Sì hai capito bene, non faccio network marketing, non vendo prodotti, non propongo piramidi, non trascrivo indirizzi, né creo bigiotteria.

Sono imprenditrice di me stessa e sfrutto le stesse competenze che avevo quando ero dipendente.

Continua a leggere il mio articolo per sapere tutto sulle assistenti virtuali.

Chi siamo, come abbiamo fatto, per chi lavoriamo e chi può farlo.

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Lavoro da casa e professionalità? Finalmente è possibile.

Non sai chi è un’assistente virtuale?

Questa professionista arrivata in Italia qualche anno fa, già molto conosciuta in altri paesi europei e extra-UE, è una lavoratrice autonoma che lavora a supporto di altri professionisti e piccoli imprenditori.

Cosa accomuna i suoi clienti?

Hanno bisogno di delegare alcuni aspetti della loro attività, o perché non hanno tempo e vogliono concentrarsi su cose che per loro sono più strategiche, oppure perché desiderano siano curati in modo più professionale.

Chi sono queste professioniste che lavorano da casa?

Tariffe assistente virtuale e identità

Ho raccolto per te i profili più comuni delle assistenti virtuali e delle motivazioni che le hanno convinte a cominciare questo cammino da lavoratrici autonome.

Hanno lavorato come impiegate e segretarie, ragioniere, assistenti di direzione, assistenti personali, in genere ruoli impiegatizi a tutti i livelli.

  • Donne con bimbi che non trovano lavoro part-time
  • Hanno interrotto il lavoro perché sono arrivati dei bimbi
  • Lavoratrici esperte a cui non veniva data la possibilità di crescere in azienda
  • Hanno vissuto situazioni di mobbing e di terrore al lavoro
  • Hanno capito che il lavoro digitale è il futuro
  • Desiderano lavorare da casa negli orari che preferiscono, evitando spostamenti
  • Sono capaci di gestire il lavoro in autonomia e in modo fluido
  • Non sono più subordinate, sono delle collaboratrici che lavorano a supporto di altri professionisti
  • Scelgono senza vincoli quali nuove competenze avere
  • Lavorano da casa e migliorano tempo, guadagno, qualità di vita e del lavoro

Cosa serve per diventare un’assistente virtuale?

Ho sempre visto questa professione come un ponte verso competenze più specifiche, soprattutto in materie digitali che ruotano intorno al mondo del web.

Ma per partire come una professionista e potersi qualificare come tale, di certo bisogna conoscere bene il proprio mestiere e partire con servizi in linea con quello che si faceva quando si lavorava in ufficio.

Ecco perché una virtual assistant di solito dovrebbe:

  • Avere occupato ruoli impiegatizi per più anni. Questo la rende più esperta e più pronta a gestire i suoi futuri clienti
  • Aver lavorato in più aziende. I Curriculum Vitae con molte esperienze di ufficio, che di solito sono visti negativamente, sono ciò che rende un’assistente virtuale più preparata. Questo perché le serviranno immediatezza nel capire le esigenze del cliente ed anche doti organizzative, di problem-solving e una certa sicurezza nei confronti di compiti non ancora visti o eseguiti. Insomma un metodo di lavoro assodato e flessibilità, difficilmente si hanno queste qualità se abbiamo lavorato in una sola azienda e conosciamo un’unica realtà lavorativa.
  • Spirito imprenditoriale. Ecco cosa fa la differenza tra un lavoro da casa “piano B” e un’attività imprenditoriale, anche se piccola. L’assistenza virtuale non può essere un’alternativa al lavoro dipendente, bisogna essere preparate al fatto che siamo lavoratrici autonome e che dovremo darci da fare perché l’attività funzioni. Mettersi in gioco, crederci, parlarne, fare promozione online e offline, interagire con il commercialista, valutare l’acquisto di software e tool, guadare cosa fanno le colleghe (non copiare, osservare!), crescere imparando cose nuove, sono solo alcune delle cose che un’imprenditrice fa oltre a svolgere task per i loro clienti.

Lavoro da casa, cosa si può fare?

lavoro-da-casa

Esattamente tutto quello che faresti nell’ufficio dell’azienda come impiegata, solo con diverse modalità, soprattutto se riferite alla comunicazione, rendicontazione del lavoro svolto e condivisione di progetti e documenti.

Conoscere queste modalità è fondamentale, soprattutto quando avrai una richiesta da un cliente che non ha mai avuto una collaboratrice da remoto e dovrai rassicurarlo che riuscirai ad essere efficace allo stesso modo di un’impiegata in sede.

Detto tra noi, in seguito al Covid queste richieste stanno aumentando e tu devi essere più che preparata.

Come trova le collaborazioni una virtual assistant?

Durante i miei corsi per aspiranti assistenti virtuali, questa è una delle prime cose che mi preme mettere in chiaro.

Un’assistente virtuale si promuove principalmente online, il suo cliente ideale si trova già nel web, perché ci lavora, o perché anche lui sfrutta canali digitali per farsi conoscere.

Ecco perché come ti ho spiegato sopra, molto spesso le assistenti virtuali diventano esperte di qualche area specifica di web-marketing e offrono servizi nuovi ai propri clienti, imparando nuove skills.

Testandole prima di tutto su se stesse.

Difficilmente troverai annunci specifici per questa figura, il lavoro da fare è ancora su quella che si chiama “domanda latente” (ne ho parlato qui, clicca per leggere), perché esistono una marea di persone che risolverebbero tanti loro problemi grazie a noi, ma ancora non sanno che esistiamo!

Per questi motivi l’arma più efficace che abbiamo è condividere contenuti interessanti per il nostro target attraverso sito web e canali social, parlare di noi e della nostra professione, interagire in ambienti virtuali frequentati dal nostro potenziale cliente, fare rete con altre assistenti virtuali.

Questo movimento che creiamo intorno al nostro lavoro, prima o poi ci ripaga con un certo “automatismo”, il cliente arriverà in modo automatico perché ci saremo fatte conoscere con i nostri contenuti  online e avremo guadagnato la nostra “web-reputation“.

Soprattutto farà arrivare il cliente ideale!

Ovviamente esistono anche strategie “offline” per fare in modo che nascano collaborazioni, di solito questo accade in minor tempo, ma soltanto se la voglia di farsi conoscere è tanta e davvero pensiamo a questa come a una professione, non ad un piano B.

Chi sono e perché scegliermi

Sono Francesca Tifi assistente virtuale dal 2015.

Dopo 20 anni di esperienza come impiegata in piccole e medie aziende, lavorando negli uffici amministrativi, pian piano ho assorbito la mentalità imprenditoriale dei miei ex datori di lavoro.

Confrontarmi con la realtà di piccola imprenditrice per me è stato passaggio naturale.

So che non è per tutte così, l’ho capito confrontandomi con le colleghe nel corso degli anni.

Per questo ho pensato di essere la persona giusta per poter insegnare questo mestiere e anche perché sono una persona molto determinata e mi piace trasmettere questa qualità alle mie aspiranti assistenti virtuali.

Nel corso del 2020 ho formato più di 40 donne avviandole a questa professione, aiutandole a cambiare vita valorizzando le loro competenze

Francesca Tifi
Francesca TifiAssistente virtuale
Aiuto le donne a lavorare efficacemente da remoto

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