Ogni freelance ha bisogno di un contratto, qui tutti i motivi

Il bello di lavorare da remoto è che nel corredo minimo delle cose che servono c’è davvero poco, soprattutto se pensiamo agli investimenti da fare, con poche centinaia di Euro è possibile avviare un’attività da freelance.

Tra strumenti gratuiti online e tool in cloud è possibile offrire una gran quantità di servizi ed essere vicini ai nostri clienti, pur lavorando a distanza.

Questo ha fatto sì che in tanti si sono lanciati in professioni digitali come quella dell’assistente virtuale, del social media manager e tante altre che ormai conosciamo bene.

Ciò che spesso si dimentica è che piccole o grandi che siano, le attività professionali hanno delle regole che determinano la buona riuscita dei rapporti con i propri clienti, infatti pur essendo freelance, la nostra collocazione è di una persona che presta servizi.

L’unico strumento che mette in chiaro queste regole è un contratto di prestazione di servizi.

Se pensi che siccome la tua è una piccola attività tu non ne hai bisogno, sei in errore ed è il momento che corri ai ripari.

Il contratto da freelance, più che condizioni di pagamento e tariffa concordata

Anni fa quando ho cominciato come assistente virtuale, il mio contratto era abbastanza scarno, più i clienti arrivavano e più accadevano eventi poco simpatici che il più delle volte erano causati proprio da me, perché non spiegavo le regole con cui offrivo il servizio di contabilità da remoto.

Così piano piano, integravo il mio documento con quei dettagli che avrebbero evitato i vari: “ma non me l’avevi detto”, oppure, “non l’avevo capito”, “dove stava scritto” e arrivai ad avere un contratto chiaro che mi ha evitato un sacco di problemi già vissuti, ho anche imparato a rispondere “è scritto nel contratto”, che significa: “con me funziona così!”.

È buona regola chiedere al cliente di leggerlo bene prima di firmare, credimi, è meglio che il cliente sappia prima come funzionerà il vostro rapporto, piuttosto che iniziare una collaborazione malata col rischio di non venir pagati dopo aver lavorato per qualcuno.

È ovvio indicare quanto devi essere pagata, in quanto tempo, cosa succede se il cliente non ti paga, queste ed altre sono condizioni standard che per forza devono essere firmate da entrambi, ma

oltre alle condizioni di pagamento e alla tariffa che applichi per un progetto, sono tantissimi i dettagli che puoi inserire nel contratto da freelance, ne vediamo qualcuno insieme?

Modalità di lavoro e strumenti utilizzati

Quando si lavora da remoto è importante chiarire che non presti servizi in sede e/o non effettui trasferimenti dal cliente, oppure se lo fai,  che chiedi un compenso per lo spostamento.

Questo perché persone che non hanno esperienza con una collaborazione da remoto, potrebbe pensare che avete bisogno di vedervi fisicamente per portare a termine i lavori, personalmente quando mi accorgo che ho davanti questa possibilità, è una cosa che chiarisco fin dal primo incontro conoscitivo, tanto per mettere subito in chiaro le cose, soprattutto se il prospect si trova in prossimità di dove vivo io.

Proprio per evitare la spola tra te e i tuoi clienti, è bene chiarire fin da subito quali sono gli strumenti online che utilizzi per la comunicazione, la condivisione dei progetti e la rendicontazione di ciò che stai portando avanti.

Il rapporto con un freelance non è subordinato

Fondamentale chiarire che avere una partita Iva ed essere una libera profesionista vuol dire avere ampia autonomia nella gestione dei progetti, a livello organizzativo e di gestione delle priorità, che sigifica che sei libera di organizzarti come meglio credi, sempre nel rispetto della consegna entro i limiti pattuiti.

Niente più, “fai prima questo poi quello”, sei tu che decidi il tuo workflow di lavoro e in genere non esiste la subordinazione, altrimenti saresti una dipendente, non ti pare?

Purtroppo molti impenditori confondono un freelance con un dipendente mascherato da partita Iva, ingorando proprio la natura stessa del rapporto che è ben diversa.

Meglio farlo presente fin da subito, nel tuo contratto da freelance

La gestione delle urgenze

Sappiamo bene che pu essendo organizzate meglio di Mary Poppins, c’è sempre il cliente che ha l’urgenza, qualcuno ce l’ha in modo sistematico, quasi come fosse una patologia cronica e forse lo è!

D’altra parte se hanno bisogno di te, forse è proprio perché essendo incapaci di gestire le loro priorità, si ritrovano nella situazione di aver bisogno di aiuto.

È anche vero che quando di clienti ne hai tanti e hai la sfortuna di averli tutti o tanti così, è impensabile gestire i loro progetti in modalità “urgenza” quotidianamente, questo ti impedirebbe di rispettare i tuoi programmi nel calendario mandandoti in confusione e facendoti perdere il controllo della situazione globale.

Ecco perché mettere dei paletti fin dal tuo contratto da freelance dà un segnale forte al cliente e ti evita di ritrovarti in questa situazione.

Metti dei limiti temporali, come ad esempio nella relazione tra il materiale che ti serve per svolgere un compito e il tempo che serve per portarlo a termine, facciamo un esempio, sei una social media manager e ti occorrono le foto del cliente per programmare i post?

Scrivi che tra la consegna del materiale e l’uscita del post devono passare almeno 7 giorni di tempo,

valuta anche una clausola di esonero di responsabilità in caso di non rispetto delle tempistiche da parte del cliente.

Conosco anche persone che gestiscono l’urgenza del cliente accettandola, ma tariffandola ad un prezzo più alto!

Il contratto da freelance e le tue ferie

Se stai leggendo il mio articolo mi piace pensare che sei un’imprenditrice amazzone, di quelle che da freelance sta diventando una vera e propria imprenditrice digitale e allora sono certa che di clienti ormai ne hai tanti.

Come fuziona la gestione delle vacanze per una come te? Come fare in modo di andarci senza sensi di colpa e evitando di mettere nei guai tutti i tuoi clienti?

Ecco che forse hai bisogno di chiarire anche questo punto nel tuo contratto da freelance, pensa a cosa non vorresti andare incontro e chiariscilo nel documento!

Contratto da freelance standard o personalizzato?

Veniamo alla parte “legale” del contratto da freelance, esiste un modello standard per tutti, oppure deve essere personalizzato?

Per me vale la seconda risposta, se sei arrivata fino a qui nella lettura del mio articolo, avrai capito che il mio è estremamente personalizzato, d’altra parte come potrebbe non esserlo?

Le tue colleghe freelance non lavorano nel tuo stesso modo e quindi non tutte le clausole contenute nel tuo documento possono essere uguali a quelle degli altri.

Lo sanno bene Alessandro Vercellotti e quelli di Legal For Digital, che ti consiglio di contattare per la stesura del tuo contratto a prova di bomba, un servizio unico che ti metterà in condizione di capire come modificarlo in base alle tue esigenze specifiche nel corso del tempo e in base alle tipologie di clienti e modalità di lavoro che avrai nel tempo.

Francesca Tifi
Francesca TifiAssistente virtuale
Aiuto le donne a lavorare efficacemente da remoto