Ogni categoria di freelance ha un cliente ideale e l’assistente virtuale non fa eccezione.

Uno degli errori più comuni che commettono le virtual assistant junior è pensare che possono lavorare per qualsiasi tipologia di cliente, dal libero professionista alla PMI.

Intanto definiamo PMI, qui trovi i limiti che differenziano la microimpresa dalla piccola e media, la micro occupa meno di 10 persone e realizza un fatturato non oltre i 2 milioni di Euro, puoi già capire che nella microimpresa abbiamo un’ampia fascia di aziende, nemmeno poi così piccole, non trovi?

Ti stupisci se ti dico che l’assistente virtuale non lavora per nessuna di queste?

I clienti dell’assistente virtuale – per chi non lavora

Devi capire che in ogni PMI esistono già una o più impiegate che occupano una postazione fissa nell’azienda, anche se nel periodo di pandemia  molte hanno optato per lo smart working, la maggiorparte di loro terminata l’emergenza hanno ripreso a funzionare con la vecchia modalità.

Aziende di questo tipo sono orientate verso l’assunzione di nuovo personale piuttosto che firmare un contratto con una assistente virtuale, ecco i principali motivi:

  • non vedono di buon occhio una risorsa esterna, perché se lavora da casa non è “controllabile”. Pochissimi infatti gli imprenditori che valutano i risultati ottenuti, piuttosto che gli orari in cui si è lavorato! Durante i lock down erano tante le aziende che mi contattavano dal sito chiedendo lumi sul servizio e quando sentivano parlare di report di toggl, per capire quante ore impiegavo su ogni progetto, la domanda nasceva spontanea: “e come faccio a sapere se il report è reale?”. la traduzione è: “come faccio a sapere che non mi stai fregando?”, capisci che se un imprenditore è abituato alla presenza fisica e pensa che questa gli garantisce sicurezza e controllo, spiegargli che si può lavorare da remoto con gli stessi risultati è un pò complicato. In 7 anni che svolgo questa professione nessuno dei miei clienti mi ha mai sollevato un’obiezione simile!
  • è difficile coordinarsi con il personale interno se non sono abituati ad usare archivi digitali. Pensa a tutte le aziende che lavorano ancora con il cartaceo, scaffali, cartelline, post it e montagne di carta sulle scrivanie. Accedere alle informazioni da casa per un’assistente virtuale, in questo modo è impossibile. Così come lo è convincerli a cambiare metodo, la mole di lavoro e il cambio di mindset e procedure sono il più delle volte eccessivi per loro, il gioco non vale la candela.
  • la comunicazione è diversa, se esiste il modus operandi “attacca il post-it al pc della collega”, credimi, è perché c’è l’abitudine a parlare tra di loro, piuttosto che usare un tool come Trello per archiviare documenti e conversazioni. Mi è capitato un cliente con delle impiegate in sede e ho riscontrato che dimenticavano la persona che lavorava da remoto, io!, nel senso che non mi aggiornavano sulle informazioni necessarie a fare il lavoro richiesto, dimenticavano di aggiornarmi i file o semplicemente di mettermi a conoscenza di alcune cose fondamentali, anche con una semplice mail. In questo modo non lavoravo serena e il rischio si sbagliare era sempre dietro l’angolo, così ho rinunciato alla collaborazione.

Avrai capito ora che con i clienti dell’assistente virtuale sono le dinamiche ad essere diverse e ammeno che tu non trovi un’azienda che è già digitalizzata e lavora in modo davvero smart, non c’è storia.

I clienti dell’assistente virtuale – per chi lavora

A questo punto penserai che tolta la PMI non ci sia ampio spazio per noi virtual assistant, se succede questo è perché non pensi all’esercito di liberi professionisti, piccolissimi imprenditori e freelance in circolazione!

Per farti capire meglio quali sono i clienti dell’assistente virtuale cominciamo da quanto costiamo.

Un’assistente virtuale lavora con delle tariffe che vanno attualmente dai 25 euro ai 40/ora. Pensa se un cliente ti affidasse una mole di lavoro ad esempio intorno alle 80 mensili e tu lavori a 30 euro/ora. Per il cliente parliamo di 4 ore/giorno a un costo di 2.400,00 – stiamo superando ampiamente quanto gli costerebbe un’impiegata part-time, ha senso prendere una risorsa esterna? No!

Anche se sei una professionista, non hai bisogno di essere avviata perché sei esperta e tante altre belle cose, il prezzo per un cliente di questo tipo non è competitivo.

Quindi quali sono i clienti dell’assistente virtuale?

Copia questa frase e attaccala dove vuoi ogni volta che non capisci quale target cercare e perché:

sono quelli che hanno una mole di lavoro da delegare che non giustifica l’assunzione di un’impiegata, nemmeno part-time.

Significherebbe per loro tenere seduta alla scrivania una risorsa per perdere tempo e pagarla cara, sia per quello che fa, sia per i tempi morti.

C’è da dire anche che tantissimi liberi professionisti non hanno nemmeno un ufficio fisico per svolgere le loro attività, dove metterla quindi?

Ecco quindi che il nostro cliente target è quello che ha bisogno di un servizio flessibile, cosa significa? Di una persona che lavora solo quando serve ottimizzando risultati e investimento.

Una persona che non riesce a fare più tutto da sola perché il suo business sta crescendo, che ha bisogno di una risorsa con competenze specifiche, se consideriamo poi che con il nostro metodo di fatturazione non addebitiamo le pause, con noi ha fatto bingo!

Ecco perché dico sempre alle aspiranti virtual assistant o alle junior assistenti virtuali, attenzione quando dite o scrivete che con noi si risparmia!

Se fai un preventivo a 30 euro/ora a una pmi da 80 ore mensili, come reagisce? Dove sta la competitività del prezzo rispetto ad un’impiegata?

Pensa invece a un libero professionista da 10 ore/mese, 300 euro non gli cambiano la vita, non va al banco dei pegni perché ti ha firmato il contratto, sono più i benefici che ottiene dal tempo che gli liberi, mentre lui/lei si occupa di cose più importanti del suo business, quello che gli genera del denaro!

In questo senso possiamo dire che molto spesso la fattura dell’assistente virtuale non è un costo, ma un investimento, naturalemnte se spiegato bene e se hai capito quali sono davvero i clienti dell’assistente virtuale:

consulenti

imprenditori digitali (persone che vendono consulenze e corsi online)

professionisti

queste le tre macro categorie che possono guidarti nella scelta del tuo target ideale!

Francesca Tifi
Francesca TifiAssistente virtuale
Aiuto le donne a lavorare efficacemente da remoto